giovedì 30 luglio 2015

Rai: Governo battuto al Senato, martedì voto Vigilanza

La riforma della Rai avrà con ogni probabilità il via libera del Senato domani, ma sarà una vittoria a metà per il governo, battuto oggi su uno dei punti chiave del disegno di legge: la delega all'esecutivo sulla riforma del canone, che è stata soppressa, con il sì di 19 senatori della minoranza Dem e dei verdiniani, che non hanno garantito il loro sostegno alla maggioranza.

L'incidente arriva all'indomani della decisione di andare al rinnovo del cda con la legge Gasparri, che Palazzo Chigi ha tentato fino all'ultimo di scongiurare. La Commissione di Vigilanza ha deciso di votare già martedì per l'elezione di sette dei nove membri del cda di competenza della bicamerale con un'accelerazione che ha scatenato la protesta di M5S. L'accusa è che ci sia un accordo tra Pd e Forza Italia non solo per arrivare alla spartizione dei consiglieri, ma anche per blindare la maggioranza dei due terzi necessaria per il presidente. Anche la minoranza Dem non nasconde le proprie perplessità sulle modalità con cui si è arrivati al rinnovo per il cda, ma nel Pd è soprattutto lo stop di oggi a Palazzo Madama a pesare.

Se Lorenzo Guerini minimizza, sostenendo che «è fisiologico andare sotto su qualche emendamento» e che «se necessario si correggerà alla Camera», dall'altra Matteo Orfini avverte che «se il dissenso diventa consuetudine» si finisce con «smontare il partito». Per Forza Italia quello del Senato non è solo un incidente. «Verdiniani o non verdiniani la maggioranza non c'è più. Good morning Vietnam-Senato», scrive su twitter Renato Brunetta. «La riforma della Rai di Renzi è carta straccia come lo è lo stesso presidente del Consiglio», attacca il presidente della Vigilanza Rai Roberto Fico (M5S).

Parole arrivate a Palazzo Madama mentre crescevano i timori della maggioranza su un possibile ulteriore stop, questa volta sull'art.2 del ddl, quello centrale con le nuove regole sulla governance, poi scemati in serata dopo la decisione della minoranza Dem di non forzare la mano sul'introduzione del sistema duale.

Dalla prossima settimana i giochi si sposteranno tra Palazzo San Macuto e Palazzo Chigi. Il premier dovrebbe indicare nei prossimi giorni il nome del dg e del presidente. Secondo i rumors, non è escluso un tandem tutto al femminile. Per la guida aziendale circolano i nomi di Marinella Soldi di Discovery e Tinni Andreatta, attuale direttore della fiction della tv pubblica, ma sarebbero in corsa anche uomini di prodotto come Andrea Scrosati di Sky o Andrea Castellari di Viacom. Per la presidenza si fa il nome di Luisa Todini, che potrebbe piacere a Forza Italia (anche se la loro prima scelta è Antonio Pilati), ma pare più probabile che si opti per un volto noto della Rai (probabilmente un ex, come ad esempio Giovanni Minoli) o un profilo istituzionale che possa svolgere un ruolo di garanzia. Quanto ai consiglieri, la maggioranza dovrebbe averne quattro, due il centrodestra. Circolano, tra gli altri, i nomi di Antonio Campo Dall'Orto, Ferruccio De Bortoli, Marcello Sorgi, Bianca Berlinguer. Anche M5S avrà un proprio rappresentante: la figura in pole position è quella di Carlo Freccero.

(Fonte: Ansa)

CdA Rai vota tre vicedirettori alla Tgr

In una giornata bollente sul fronte Rai, arrivano anche nuove nomine dal consiglio di amministrazione che si è riunito a Viale Mazzini. Con ogni probabilità le ultime della gestione del dg Luigi Gubitosi, che si appresta a passare il testimone nelle prossime settimane.

Sono tre le nomine a vicedirettori della Tgr decise dal consiglio. Giuseppina Paterniti, Ines Maggiolini, Renato Cantore. Si tratta di tre avvicendamenti: i nuovi vicedirettori sostituiscono Giuseppe Gioia, Carlo Verna e lo scomparso Pietro Pasquetti. La scelta del consiglio è arrivata proprio mentre la Vigilanza decideva la convocazione per martedì prossimo per l'elezione dei sette membri del cda di sua competenza e in Senato andava in scena la sconfitta del governo, battuto sull'art.4 con la delega sul canone.

(Fonte: Ansa)

Mediaset in utile ma Italia fatica, evita stime su 2015

I conti di Mediaset migliorano rispetto al 2014, ma soprattutto grazie alla Spagna: in Italia ancora si fatica, anche se qualche segnale positivo dal taglio dei costi e dalla raccolta pubblicitaria estiva c'è. Il quadro economico generale è però ancora troppo instabile e il gruppo non si sente di fare stime sull'andamento dell'intero 2015.

Nel primo semestre il gruppo Mediaset nel suo complesso ha infatti registrato un utile di 24 milioni rispetto a un 'rosso' di 20 milioni dello stesso periodo del 2014, con ricavi sostanzialmente stabili a 1.721 milioni. In Italia le attività restano però in perdita (anche se in riduzione da 29 a 20 milioni) con il vertice che è riuscito a limare i costi di altri dodici milioni dopo i forti interventi degli ultimi anni. In estate la raccolta pubblicitaria è leggermente positiva (con luglio che vede un rialzo a una cifra 'bassa'), mentre nel primo semestre - con il mercato nel suo complesso in forte calo - i ricavi pubblicitari televisivi lordi si sono attestati a 1.011 milioni (-0,8% sui primi sei mesi 2014) mentre nel solo secondo trimestre sono stabili.

Ma per l'incertezza del quadro economico generale «risulta ancora estremamente difficile formulare previsioni circa l'evoluzione annua del mercato pubblicitario italiano» così come «la ridotta prevedibilità dei mercati di riferimento e l'elevata volatilità del ciclo economico rendono difficile una stima puntuale» dei risultati generali a fine anno, commenta il Biscione.

Mentre in Italia il Cda ha autorizzato la controllata Rti a perfezionare l'operazione di acquisizione dell'80% di radio R101 da Mondadori con un'operazione che sarà finalizzata entro settembre, alla Borsa di Madrid i risultati di Mediaset Espana sono stati accolti con un calo del titolo di quasi il 10%. Nonostante tutti dati positivi, a far scattare le vendite sarebbero stati i timori che la frenata dei ricavi nel secondo trimestre e in generale della raccolta pubblicitaria in Spagna non faccia rispettare le stime degli analisti per fine anno. Ma un segnale di ottimismo per l'avvio di Piazza Affari è stato dato nel corso della conference call con gli analisti finanziari: nonostante la scarsa visibilità («si lavora mese per mese») secondo i manager del Biscione al momento non ci sono le condizioni per cambiare le stime di una crescita compresa tra il 2 e il 4% della raccolta pubblicitaria in Italia a fine anno.

(Fonte: Ansa)

Temptation Island 2, trionfa amore anche sui social

Estate tempo di flirt, si sa. Ma se uno va in un resort di lusso con il proprio compagno per mettersi alla prova, decidendo consapevolmente di farsi separare (lui circondato da ragazze da sballo con il ruolo di tentatrici e lei assediata da corteggiatori palestrati da copertina) in più sapendo di essere ripresi, cosa succede? Lacrime, sguardi languidi, mani furtive che si intrecciano sotto le coperte, rese dei conti ai falò sulla spiaggia, addii e ripensamenti. Ma alla fine a trionfare è stato, in alcuni casi inaspettatamente, l'amore. Questo in sintesi 'Temptation Island 2', il docu-reality show di Canale 5 targato Maria De Filippi, che si è concluso martedì: gli ascolti ovviamente ne hanno beneficiato registrando il record stagionale e aggiudicandosi la prima serata (con 3.787.000 telespettatori, 20.9% di share), ma soprattutto sui social dove a distanza di due giorni il dibattito è ancora aperto.

Così, al di là di polemiche, detrattori che hanno stroncato senza mezzi termini il programma, a parlare restano i numeri. Centomila tweet, primo in tendenza mondiale per tutta la durata dell'ultima puntata. Alla conduzione l'ex gieffino Filippo Bisciglia, che aveva guidato anche la prima edizione, e al quale va dato atto di aver fatto un gran lavoro su se stesso, soprattutto per quanto riguarda la dizione, lo scorso anno l'accento romano era decisamente più marcato e l'inesperienza come conduttore era palpabile, l'auditel sempre favorevole.

Nel corso delle 6 puntate il programma, che ha messo alla prova l'amore di 6 coppie non sposate e senza figli, ha registrato una media di 3.337.000 spettatori con una share del 17.6%, toccando picchi di 4.130.000 spettatori e del 32% di share. In ulteriore crescita il gradimento tra i giovanissimi: 37.7% di share sul target 15-24 anni e 38.5% di share tra i 15-19enni. In particolare, ottimo riscontro anche sul pubblico femminile compreso tra i 20-24 anni, dove il programma registra il 43% di share.

Durante la loro permanenza sull'isola ne sono successe di tutti i colori: presunti tradimenti, finti flirt e avvicinamenti pericolosi. Alla fine, però, tutte le coppie si sono chiarite e hanno deciso di uscire con il partner con cui erano entrati. Ad abbandonare il gioco prima del previsto sono stati Teresa e Salvatore, che non riuscivano più a stare separati. L'unica coppia scoppiata quella formata da Aurora e Gianmarco. Il ragazzo aveva deciso di mollare la fidanzata dopo aver visto il feeling che si era instaurato con il tentatore Giorgio.

(Fonte: Ansa)

Presentato l'EuroBasket maschile 2015, in esclusiva tv Sky

Virzì, serve riforma per Rai più moderna

Serve «una riforma, per avere una Rai più moderna, perché ci sia un mercato, e si accettino delle sfide. I produttori e autori non possono essere servi di un sistema». Ne è convinto Paolo Virzì che stamattina alla Casa del Cinema era alla presentazione delle proposte illustrate dai 100Autori per la riorganizzazione editoriale e industriale della produzione di fiction, documentario, animazione e contenuti per il Web della Rai, in vista della riforma dell'azienda pubblica.

Suggerimenti per riconfigurare l'assetto della Rai e ridistribuirne le risorse valorizzando i talenti, i nuovi linguaggi e il ruolo di autori e produttori indipendenti. Tra i punti principali c'è l'idea di diversificare l'impegno della produzione in 4 direzioni editoriali autonome ma in costante dialogo: una con missione generalista per la diffusione di prodotto destinato prioritariamente ad un pubblico domestico; una che produca contenuti a vocazione internazionale; una per sperimentare nuovi formati e linguaggi destinati al Web; e una per lo scouting, il tutoraggio e debutto di nuovi autori e produttori.

Tra gli altri punti, un budget per i canali destinati all'infanzia (Gulp e Yoyo) di produzione e/o coproduzione adeguato a coprire non meno del 50% del complessivo volume di messa in onda; quote specifiche per i documentari su ciascuna delle reti; l'introduzione di penali a carico dei broadcaster in caso di mancato adempimento delle quote obbligatorie di investimento e programmazione; budget adeguati per tutte le direzioni editoriali e una ridistribuzione della quota dei diritti per i produttori (non meno del 25% sulla totalità dei proventi dell'opera) e gli autori (non meno del 5%).

«Non siamo qui per criticare ma per rispondere ad uno scenario in atto, a nuovi player, nuovi stili narrativi e al cambiamento del pubblico» sottolinea Francesco Bruni, presidente dei 100Autori. «Speriamo che il mondo politico e il governo leggano e discutano queste proposte» dice Andrea Purgatori, coordinatore nazionale dell'associazione. E sul progetto di riforma Rai approdato al Senato, aggiunge «mi pare curioso che il dibattito sul nuovo cda preveda un ruolo per tutti i gestori di contenuto e non per chi i contenuti li fa».

(Fonte: Ansa)

Novità e conferme nei grandi talent show di Sky Uno

Tra grandi novità e conferme, riparte a settembre su Sky Uno la stagione dei più attesi talent show, con le nuove edizioni dei format di maggior successo al mondo: X Factor, MasterChef, Italia’s Got Talent, a cui si andrà ad aggiungere il nuovissimo Top Gear.

La nuova e sorprendente stagione TV di Sky Uno sarà inaugurata da X FACTOR,  che quest’anno debutterà ancor prima, il 10 settembre. L’edizione 2015, in onda per 14 settimane, sarà ricca di novità a partire da una giuria esplosiva, rinnovata al 50%, composta da Mika, Elio, Fedez, e Skin, che già da mesi sono al lavoro per cercare la prossima pop star italiana. Alessandro Cattelan è confermato per il quinto anno alla conduzione del talent show canoro, che quest’anno ha aperto le porte a band e formazioni musicali, rivoluzionando, per la prima volta al mondo, la categoria storicamente dedicata ai gruppi vocali.

Dopo aver incoronato la nuova pop star italiana, la caccia al talento si sposta in cucina: a dicembre debutterà MASTERCHEF, il cooking show di maggiore successo della TV che per la sua quinta stagione sfodera una novità assoluta: una giuria a 4 arricchita dalla competenza ed energia di Antonino Cannavacciuolo. Due stelle Michelin, già star di “Cucine da Incubo, lo chef si aggiunge al trio che ha decretato il successo della versione italiana del format: Carlo Cracco, Bruno Barbieri e Joe Bastianich. Un nuovo punto di vista che renderà ancora più difficile e avvincente la selezione degli aspiranti MasterChef italiani.

E dalla cucina si passa al talento a tutto tondo con la seconda edizione targata Sky di ITALIA’S GOT TALENT, celebre format ideato da Simon Cowell, che torna in onda in primavera. Il debutto su Sky è stato segnato da un enorme successo di pubblico, con ascolti record, e la realizzazione di uno show che ha visto al centro un livello altissimo di performance particolari e spettacolari. Ma soprattutto una giuria all star confermata per intero. Claudio Bisio, Frank Matano, Luciana Litizzetto e Nina Zilli torneranno a sedersi al tavolo della giuria e dall’autunno saranno impegnati nelle tappe di casting in tutta Italia. Primo appuntamenti già a settembre a Riccione e poi a Napoli, da cui partirà la ricerca di talenti di ogni età e categoria. Vanessa Incontrada, invece, si dedicherà alle riprese di una nuova fiction e commenta con queste parole l’avventura di Got Talent: «E’ stato meraviglioso lavorare a questo super show, dove ho ritrovato Claudio Bisio, Luciana Littizzetto e dove ho potuto conoscere dei compagni di viaggio insostituibili come Frank Matano e Nina Zilli. Porterò sempre con me questa fantastica esperienza».

Ad aggiungersi alla grande stagione dei talent show, una novità assoluta di tutt’altro genere arricchirà il palinsesto di Sky Uno dal prossimo anno: la prima edizione italiana di TOP GEAR. Alla conduzione, due talenti, due personalità del mondo dell’intrattenimento e dei motori, che rappresentano perfettamente quel mix di competenza tecnica, passione, goliardia che ha portato il format a conquistare non solo gli appassionati di motori. Guido Meda – a capo della redazione Motori e vice direttore di Sky Sport, ottimo pilota amatoriale di auto e moto – e Joe Bastianich -  al comando un impero della ristorazione, da sempre appassionato di motori a due e quattro ruote, ottimo pilota e grande collezionista di auto d’epoca – saranno i due conduttori a cui si unirà un terzo. Distribuito in 230 paesi nel mondo da BBC Worldwide, il format è visto da un’audience globale di 350 milioni di spettatori e la versione italiana non tradirà lo stile ironico,  provocatorio, e al tempo stesso credibile di quella UK.

Sky Online: dal 1° agosto il ticket "Squadra del cuore"

Europa League, andata terzo turno preliminare: alle 21 Sampdoria-Vojvodina (tv Rai 2, Rai HD)

Al via su History (Sky) la nuova stagione di "Macchine da soldi"

Passione per i motori, per il restauro e per la storia che si nasconde dietro ogni auto. Sono questi gli ingredienti del successo di MACCHINE DA SOLDI, che torna da giovedì 30 luglio alle 22:00 con dieci nuovi appuntamenti settimanali solo su History (canale 407 di Sky).

Danny Koker e il suo team di meccanici riaprono l’officina “Count’s Kustom” e riportano in vita auto e moto d’epoca, trasformandole in veicoli da urlo. Ogni occasione è buona per personalizzare e reinventare bolidi da vendere.

La nuova stagione prende il via con due episodi speciali di un’ora in cui Danny coinvolge tutto il suo team in sfide sempre più impegnative. Sarà una corsa contro il tempo per portare a termine il restauro totale di due auto d’epoca, una Dodge Coronet e una Plymouth Road Runner del ’70, e per organizzare una mostra di auto per esporre la sfavillante Buick Riviera del ’73.

mercoledì 29 luglio 2015

Rinnovo Cda Rai con la Gasparri, riforma rischia stop

Il governo, alla fine, ha dovuto arrendersi: tra le minacce di ostruzionismo dell'opposizione e i mal di pancia nel Pd, rinnovare il consiglio di amministrazione Rai con la nuova legge avrebbe comportato tempi lunghi e una faticosa battaglia in Parlamento. Così, il premier ha deciso di rompere gli indugi e, tramontata l'ipotesi di un decreto, di procedere con la legge Gasparri. La decisione è stata comunicata ai membri Pd della Commissione di Vigilanza e formalizzata con una lettera alla bicamerale del ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan, in qualità di azionista della tv pubblica, con l'invito ad andare avanti in tempi brevi con l'elezione di sette dei nove membri del cda.

La scelta è arrivata, con una accelerazione un po' inattesa, alla vigilia della votazione finale in Senato sul disegno di legge, scompaginando le carte della trattativa e provocando dubbi tra i parlamentari sulla necessità, a questo punto, di procedere a tappe forzate per l'approvazione. Da un lato la capigruppo ha deciso di andare avanti con il calendario prefissato, che prevede per venerdì 31 il sì di Palazzo Madama, dall'altra però ha deliberato di convocare una nuova riunione domani alla luce delle novità che verranno fuori.

Sono ore frenetiche, infatti, per tentare di trovare la quadra. Mentre il governo annunciava la presentazione di nuovi emendamenti, che dovrebbero aprire le porte alle richieste di M5S (su incompatibilità per l'elezione a membro del cda e sulla trasparenza nella gestione aziendale) e Lega Nord, con il conseguente ritiro di molti degli oltre 1500 emendamenti presentati, Forza Italia prometteva battaglia. «Questo provvedimento di riforma della Rai contiene dei veri obbrobri», attacca il capogruppo Paolo Romani, contestando la scelta di lasciare invariato il termine per il voto. Ostruzionismo, dunque, con la presentazione di almeno 500 subemendamenti, alla scadenza di domani alle 9.30. Ottenuto il voto con la legge attuale, salutato con un tweet da Maurizio Gasparri, gli azzurri puntano anche a fermare la riforma che pure avevano contribuito a modificare. Contro il governo anche il Movimento 5 Stelle, che parla di volontà lottizzatoria.

Domani sarà una giornata decisiva: i membri Pd della Vigilanza si incontreranno in mattinata per decidere come procedere, poi alle 14 l'ufficio di presidente della Vigilanza deciderà le tempistiche. Il presidente Roberto Fico ha sollevato alcune perplessità sulla possibilità di votare prima della pausa estiva, annunciando la volontà di rivedere il regolamento. Un accordo tra le forze politiche è necessario per procedere, soprattutto perché il presidente deve avere i due terzi dei voti. Secondo i calcoli, quattro membri del cda andranno al Pd (ma uno potrebbe finire alle sigle minori), due al centrodestra, uno a M5S. Al Tesoro spetta indicare il proprio componente. L'attesa, però, è soprattutto per il dg su cui Matteo Renzi dovrebbe avere le idee ormai chiare. La scelta dovrebbe ricadere su una donna: in corsa Marinella Soldi di Discovery, Patrizia Grieco, presidente di Enel, e la toscana Antonella Mansi, ex presidente della Fondazione Mps.

(Fonte: Ansa)

NFL per tre anni in esclusiva su Premium Sport HD

Telecom Italia porta Netflix in Italia su TIMvision

Il Gruppo Telecom Italia e Netflix annunciano oggi di aver raggiunto un accordo grazie al quale i clienti TIM potranno accedere direttamente a Netflix attraverso il set-top box di TIMvision. Con questa importante intesa TIM conferma il proprio impegno nella diffusione di servizi innovativi con particolare attenzione al mercato dell'intrattenimento, anche in un'ottica di sviluppo della banda ultra larga nel Paese, e ribadisce il ruolo di abilitatore tecnologico grazie alle sue reti ad altissima velocità fisse e mobili.

In questo modo i clienti TIM potranno accedere facilmente in modalità on demand ai contenuti di Netflix, leader globale dell’Internet TV, che offre una grande selezione di film e serie televisive originali e pluri-premiate, oltre ad una sezione dedicata ai più piccoli. La programmazione Netflix sarà disponibile direttamente sulla TV di casa attraverso il decoder TIMvision, anche in qualità HD, grazie all’infrastruttura di rete fissa a banda larga e ultra larga di TIM, la più estesa nel Paese.

TIM e Netflix prevedono di introdurre una modalità di sottoscrizione e accesso semplificata al servizio di Netflix per fornire un'esperienza streaming di alta qualità.

In particolare in occasione del lancio, l'offerta Netflix comprenderà le esclusive serie originali, tra cui Marvel's Daredevil, Sense8, Bloodline, Grace and Frankie, Unbreakable Kimmy Schmidt e Marco Polo, i famosi documentari Virunga, Mission Blue e Chef's Table, una speciale selezione di stand-up comedy, oltre ad una sezione interamente dedicata ai più giovani. La programmazione si arricchirà continuamente, includendo anche i primi film originali Netflix, con titoli attesissimi quali Beasts of No Nation, Crouching Tiger, Hidden Dragon: The Green Legend, Jadotville e The Ridiculous 6. L’offerta Netflix sarà valorizzata per il pubblico italiano, grazie ai sottotitoli e al doppiaggio.

"La partnership con Netflix conferma la nostra strategia industriale e ci vede in Italia come l’unica piattaforma aperta di distribuzione di contenuti premium che integra le migliori offerte disponibili sul mercato", dichiara Marco Patuano, Amministratore Delegato di Telecom Italia - Questo accordo dimostra ancora una volta come i grandi player premino la qualità delle nostre reti. Con Netflix proseguiamo nel percorso di collaborazione tra le telco e le media companies che ci consente di proporci al mercato con un’offerta pienamente convergente, rafforzando un nuovo modello di business centrato sulla video strategy”.

"Siamo felici di presentare Netflix al pubblico italiano" afferma Bill Holmes, responsabile generale Business Development di Netflix. "La partnership con Telecom Italia renderà ancora più semplice agli italiani scoprire Netflix e, con esso, un nuovo modo di guardare la TV, che consente agli spettatori di decidere quando e come godersi lo spettacolo".

Sui contenuti tv è n arrivo, con ogni probabilità la prossima settimana, un'intesa di Telecom con Mediaset: in questo caso l'accordo dovrebbe ricalcare quello siglato ad aprile con Sky per distribuire i programmi attraverso la rete fissa e mobile.

Rai, da oggi prima in Europa con Bilancio sociale

La Rai da oggi è la prima azienda radiotelevisiva italiana ad avere un proprio bilancio sociale e la prima in Europa ad averne uno certificato. A presentare i risultati, il presidente Anna Maria Tarantola e il direttore generale Luigi Gubitosi, insieme a Costanza Esclapon, direttore Comunicazione e relazioni esterne.

«Questo bilancio - esordisce il presidente Tarantola - è la prima tappa di un percorso per rendere la Rai sempre più servizio pubblico, sottolineando i valori di responsabilità sociale e sostenibilità. Ed è anche un modo per garantire trasparenza e concretizzare la propria indipendenza. Per noi - prosegue - è fondamentale il rispetto sostanziale, e non formale, delle regole e dei valori condivisi. Si può dire che il fil rouge del nostro operato è fare la differenza anche e soprattutto nel mondo multipiattaforma e digitale. Presentare ora il Bilancio e non attendere che tutto il processo fosse completato - dice ancora - è una scelta coraggiosa, una presa di coscienza di quello che è stato fatto e che si deve ancora fare».

Iniziativa pionieristica a livello europeo, il Bilancio sociale della Rai, spiega la Esclapon, «è anche il primo a essere certificato a un'azienda radiotelevisiva europea. Neanche la BBC ne ha uno certificato e a quanto ci risulta solo France Tv sta facendo delle verifiche interne». Realizzato da un'area interna apposita, il Bilancio Rai è diviso in 10 capitoli: Identità, Governance, Riferimenti economici, Etica e trasparenza di gestione, Componente tecnologica, Offerta radio e tv, Teche, Impegno sui temi del sociale, Risorse umane e Ambiente.

Nel capitolo Offerta, i numeri di ciò che abbiamo visto nel 2014: il «71,4%» lo spazio dedicato dalle tre reti generaliste ai generi predeterminati a fronte del 70% dell'obbligo di contratto di servizio. Il 27,5% è per l'informazione, 4% sport, 13,8% produzioni italiane ed europee, 10,7% cultura, 10,1% programmi di servizio, 5,3% offerta per bambini, 10,3% film e fiction extra europee, 18,3% intrattenimento. Cresce il web con una media mensile di 176 mila pagine viste (nel 2013 erano 149 mila) mentre i soli Podcast radio nel 2014 hanno toccato gli 80 milioni di download. Tra i temi sensibili promossi, le donne, la tutela dell'infanzia, disabilità e inclusione sociale.

«Un bilancio sociale - commenta Gubitosi - dovrebbe far parte di ogni azienda pubblica. Raccontare tutto questo agli stakeholders serve anche ad aiutare loro a darci il giusto feedback. Il bilancio deve essere uno strumento di lavoro per noi e per gli altri, perché ci comunichino dove possiamo far meglio».

(Fonte: Ansa)

Sky cresce in Europa, in Italia abbonati a 4.7 mln

Sky in Europa, con la capogruppo inglese che ora raggruppa anche Germania, Austria e Italia, nell'esercizio chiuso al 30 giugno scorso ha registrato un utile prima delle tasse di 2,14 miliardi di euro (+48% rispetto al 2013-2014), anche grazie a dismissioni tra le quali Sky Bet per circa 850 milioni.

I ricavi sono saliti del 5% a quasi 16 miliardi battendo le stime degli analisti, con Sky Italia che da novembre - cioè da quando è consolidata a livello europeo - genera utili per oltre 35 milioni. In calo del 2,5% i ricavi, anche per minori introiti dalla cessione di parte dei diritti sulla Champions league. In Italia il ricavo medio per abbonato è stabile a 43 euro, rispetto ai 34 della Germania e ai 66 di Gran Bretagna e Irlanda.

Gli abbonati in Italia - dopo tre anni di leggero calo - sono stabili a 4,725 milioni con 387mila nuovi clienti per i servizi integrativi a pagamento. Diminuiscono gli abbandoni, pari al 9,6% degli abbonati, un dato in contrazione rispetto al 10,3% di un anno fa. La Champions league (che ora verrà trasmessa da Mediaset Premium) viene ritenuta poco redditizia in termini di crescita degli abbonati, mentre il gruppo a livello europeo afferma di essere «sulla buona strada» per completare sinergie che varranno oltre 280 milioni entro il giugno 2017.

(Fonte: Ansa)

Continuano le amichevoli delle squadre di Serie A: oggi Napoli-Cittadella e Mainz-Lazio in diretta su Premium Sport/HD

martedì 28 luglio 2015

Mediaset chiede a Sky di pagare per programmi ritrasmessi

Negli Stati Uniti sono tra le maggiori voci di ricavi per le reti televisive produttrici di contenuti, in Gran Bretagna le tv in chiaro stanno chiedendo 200 milioni di sterline all'anno alle 'pay', in Germania vengono riconosciuti già oltre 100 milioni di euro. È il valore secondo Mediaset dei 'retransmission fees', i diritti per la trasmissione sul satellite dei programmi delle reti in chiaro, che il Biscione ora chiede formalmente a Sky di pagare. Dopo la delibera di marzo dell'Agcom sul rapporto nella stessa materia fra Rai e Sky, «faremo valere i nostri diritti con atti formali: abbiamo un approccio che si svilupperà nelle prossime settimane», afferma il consigliere di amministrazione di Mediaset Gina Nieri. «Da tempo chiediamo a Sky, che continua a includere le nostre reti gratuite nella propria offerta, un accordo di 'retransmission fees', pratica consolidata sia negli Stati Uniti sia in Europa», spiega Nieri in un incontro con la stampa sulla difesa dei diritti sulla produzione televisiva.

Ma poco dopo l'Autorità specifica che quella delibera (la 128/15) si può applicare soltanto alla concessionaria del servizio pubblico, ovvero alla Rai, e non alle emittenti commerciali come Mediaset. Comunque il Biscione intima alla televisione satellitare di trovare un'intesa, altrimenti ritiene di avere abbastanza argomenti giuridici per avviare un ricorso legale.

Ma dal quartier generale di Sky emerge tranquillità sulla vicenda: si tratterebbe di un segnale che già Mediaset invia sul satellite in chiaro e quindi il Biscione non potrebbe accampare pretese economiche per programmi che chiunque, che sia o meno abbonato a Sky, può vedere con un 'vecchio' decoder satellitare.

La Borsa comunque ha apprezzato la mossa (il titolo Mediaset, il migliore tra quelli a elevata capitalizzazione di Piazza Affari, ha chiuso in rialzo del 4,1% a 4,77 euro) e a sostegno delle proprie tesi Mediaset presenta uno studio sulle abitudini degli abbonati Sky: secondo dati Auditel, utilizzando il decoder satellitare i circa 4,5 milioni di clienti della tv di Murdoch guarderebbero soprattutto televisione in chiaro: nel 'prime time' Canale 5 avrebbe l'11,7% di share con 493mila telespettatori medi, Rai Uno l'11,6%, Sky Sport sarebbe solo terza con il 5% e 209mila spettatori.

In questa materia il gruppo di Cologno Monzese ha un tavolo aperto con Vodafone e Telecom, mentre ha già concluso un accordo con Microsoft. Da tempo il Biscione lotta in sede anche giuridica per avere riconoscimento economico per l'uso su altre piattaforme dei suoi programmi e quest'anno, dopo una diffida, sta ottenendo da Facebook l'eliminazione dei post relativi. Per settembre attende poi la sentenza per la prima grande causa intentata, quella iniziata nel 2008 contro YouTube e Google per la presenza dei suoi programmi sul portale dei video, nella quale Mediaset ha chiesto un risarcimento di 500 milioni. «Le perizie svolte fin qui hanno espresso una forchetta di valutazione che consolida la nostra valutazione di veder riconosciuto il danno: si tratta di soldi veri e importanti», conclude Nieri.

(Fonte: Ansa)

La Domenica Sportiva si rinnova con Antinelli e Giusy Versace, dal 23 agosto

Ciak per il Papa di Sorrentino con Law e Diane Keaton

Diane Keaton sarà una suora in The Young Pope di Paolo Sorrentino, otto puntate di una serie internazionale con protagonista Jude Law e che si annuncia tra gli eventi della prossima stagione tv. Le riprese di questa coproduzione che vede insieme Sky, Hbo e Canal+, sono cominciate questa settimana. Jude Law è un immaginario Pio XIII, al secolo Lenny Belardo, mentre la Keaton è Suor Mary, una suora originaria degli Stati Uniti che vive in Vaticano. Per il regista di Youth e premio Oscar per La Grande Bellezza è l'esordio in una regia televisiva.

The Young Pope racconta il controverso inizio del pontificato di Pio XIII, al secolo Lenny Belardo. Un personaggio complesso e contraddittorio, così conservatore nelle sue scelte da rasentare l'oscurantismo ma allo stesso tempo straordinariamente pieno di compassione per i più deboli. Un uomo di potere, che caparbiamente resiste a coloro che corteggiano il Vaticano, senza il timore di perdere consensi. Nelle 8 puntate Belardo si troverà a confrontarsi con l'abbandono degli affetti personali e con la costante paura di essere abbandonato anche dal suo Dio. Un uomo che, tuttavia, non ha paura di farsi carico della millenaria missione di difendere proprio quello stesso Dio e il mondo che Lo rappresenta.

A proposito della serie, Paolo Sorrentino ha affermato: «I segni evidenti dell'esistenza di Dio. I segni evidenti dell'assenza di Dio. Come si cerca la fede e come si perde la fede. La grandezza della santità, così grande da ritenerla insopportabile. Quando si combattono le tentazioni e quando non si può fare altro che cedervi. Il duello interiore tra le alte responsabilità del capo della chiesa cattolica e le miserie del semplice uomo che il destino (o lo Spirito Santo) ha voluto come Pontefice. Infine, come si gestisce e si manipola quotidianamente il potere in uno stato che ha come dogma e come imperativo morale la rinuncia al potere e l'amore disinteressato verso il prossimo. Di tutto questo parla The Young Pope».

La serie è prodotta da Wildside, e coprodotta da Haut et Court TV e Mediapro. I produttori esecutivi Wildside sono Lorenzo Mieli e Mario Gianani insieme a John Lyons. I produttori esecutivi Haut et Court TV sono Caroline Benjo, Carole Scotta e Simon Arnal. La notizia dell'ingresso di Diane Keaton è stata data oggi e nei prossimi giorni sono attesi altri nomi per completare un cast internazionale.

Diane Keaton è un'attrice pluripremiata e versatile, una regista affermata, una produttrice e un'autrice di best seller. Ha recitato in film come la trilogia de Il Padrino, In cerca di Mr. Goodbar, Io e Annie, Baby Boom, Il padre della sposa e Il club delle prime mogli. Ha vinto il premio Oscar come migliore attrice protagonista per Io e Annie e ha ricevuto tre candidature rispettivamente per Tutto può succedere - Something's Gotta Give, Reds e La stanza di Marvin. È anche una scrittrice affermata ed è stata due volte nella classifica degli autori più venduti del New York Times: il suo ultimo best seller è Let's just say it wasn't pretty.

lunedì 27 luglio 2015

Serie A, è derby anche in tv tra Sky e Mediaset

Svolta Serie A, Bonnici "allenatore" dei registi

Il Parma di Scala riparte dalla D e tratta con Sky

Dopo il fallimento del Parma Fc arriva una società tutta nuova, ma con i piedi ben saldi nella gloriosa tradizione calcistica crociata. Parma calcio 1913, il club che ha ricevuto l'ok alla affiliazione dalla Figc, si affida ai grandi campioni del suo passato per ripartire dal campionato di serie D. Con la speranza, però, di continuare a trasmettere le partite su Sky, come se si trattasse di una squadra di A.

Il nuovo club, sostenuto dai maggiori industriali della città come Guido Barilla, Paolo Pizzarotti, Marco Ferrari, Mauro Del Rio e Giampaolo Dallara, è infatti presieduto da Nevio Scala che avrà al suo fianco Lorenzo Minotti e Luigi Apolloni. Il primo, capitano del Parma che con Scala vinse le prime coppe della storia crociata, sarà responsabile dell'area tecnica mentre il secondo siederà sulla panchina della prima squadra. Con loro un altro ex dal passato glorioso, Fausto Pizzi, che avrà il compito di dirigere il settore giovanile, realtà su cui il nuovo club ha intenzione di investire in modo particolare. Questi i primi nomi ufficializzati dopo il comunicato della Figc che sceglieva Parma calcio 1913 per il campionato dilettanti a scapito di Magico Parma. Decisiva, a leggere la nota ufficiale della Federcalcio, la lettera di accreditamento del sindaco di Parma che aveva espresso la propria preferenza proprio per la cordata risultata poi vincente. «E ci fa particolarmente piacere che la decisione sia andata nella direzione da noi indicata, interpretando anche i sentimenti di tanti tifosi e cittadini che si sono subito sentiti in sintonia con il progetto espresso dalla società Parma Calcio 1913», ha detto il sindaco di Parma Federico Pizzarotti.

Parma Calcio 1913 ha già pronta con il Comune una convenzione per la gestione dello stadio cittadino dove, oltre alle partite, saranno ospitati gli uffici del nuovo club ed un museo sulla storia del Parma. Il nuovo club crociato ha presentato anche richiesta per l'affitto del Centro Sportivo di Collecchio. «Finalmente - ha commentato Nevio Scala - possiamo gioire. Eravamo un po' in apprensione, siamo orgogliosi, perché questa affiliazione significa che noi abbiamo fatto le cose per bene Torneremo a fare calcio come ai miei tempi: un calcio pulito, divertente, che riempiva gli stadi. Siamo pronti a ripartire». Sul nuovo Parma ha già mostrato particolare interesse anche Sky. Nonostante sia iscritto al campionato di serie D, si sta trattando perché le partite del Parma calcio 1913 vengano trasmesse in diretta sulla piattaforma satellitare.

(Fonte: Ansa)

La nuova Serie A TIM 2015/2016: calendari in diretta tv Cielo, Italia2, Premium, Sky

domenica 26 luglio 2015

Braccialetti Rossi, 3a serie in primavera tra perdite importanti e spy story

«La terza stagione di 'Braccialetti Rossi' ci sarà e arriverà su Rai Uno in primavera». Ad annunciarlo con un video messaggio al Giffoni Film Festival è Giacomo Campiotti, regista della fortunata serie tv. «Le emozioni saranno le stesse: amore, amicizia e coraggio -ha svelato il regista- Il sentimento tra Leo e Cristina proseguirà, quello tra Nina e Vale avrà sviluppi altalenanti e, a sorpresa, Toni troverà il grande amore. I ragazzi affronteranno ancora tante lotte e battaglie e si mostreranno molte volte meglio degli adulti. Leo dovrà scoprire qualcosa legata al suo passato che torna e che lo porterà dentro ad una spy-story». L'ospedale, assicura Campiotti, «sarà ancora un luogo di dolore ma anche di possibilità su come affrontare le sfide. Davide sarà presente anche nella prossima stagione e avrà una missione particolare. Ci sarà una perdita importante che avrà però uno sviluppo inaspettato».

Al Giffoni Festival tutto il cast - Carmine Buschini (Leo), Aurora Ruffino (Cristina «Cris» Barni), Brando Pacitto (Vale), Pio Luigi Piscicelli (Toni), Lorenzo Guidi (Rocco), Mirko Trovato (Davide), Denise Tantucci (Nina), Lorenz Alviar Tenorio (Chicco), Angela Curri (Bea), Cloe Romagnoli (Flam) - è stato protagonista di un coinvolgente e affollatissimo meet&greet con i ragazzi della manifestazione. Accolto con grandi ovazioni dai tanti giovani presenti, ognuno di loro ha raccontato le proprie emozioni nel fare parte di questo fortunato progetto. «Vogliamo ringraziare tutto il pubblico, il successo viene dai tanti ragazzi che ci seguono e che non hanno paura di affrontare tematiche così difficili - ha affermato Brando Pacitto, Vale nella serie - Chi vive nel quotidiano quelle situazioni ci scrive per dirci grazie, ci racconta che ora non ha più vergogna di andare a scuola senza capelli». «Abbiamo saputo di bambini che all'interno di ospedali hanno formato dei gruppi di Braccialetti Rossi - ha proseguito Aurora Ruffino (Cristina) - Questa per noi è una grande vittoria». Per la piccola Cloe Romagnoli (Flam) «'Braccialetti Rossi' non è solo un film sulla malattia ma soprattutto sull'amicizia, sentimento capace di combattere qualsiasi cosa». Mentre per Angela Curri (Bea) new entry della seconda serie. «È una fiction di grandi emozioni che riesce a farti sentire parte di un gruppo. Forse abbiamo tanto successo perché il pubblico si sente parte di noi, a me da spettatrice era accaduto così». Pio Luigi Piscicelli (Toni) ha raccontato «Nella prima stagione il nostro scopo era divertirci, pian piano però abbiamo capito che avevamo delle responsabilità. Il successo penso sia dovuto alla spontaneità, così ci siamo lasciati andare».

(Fonte: Adnkronos)

Stasera in esclusiva su Eurosport (Sky can.210, Premium can.372) il debutto di Pirlo in MLS in New York City-Orlando City

sabato 25 luglio 2015

Motori e intrattenimento, su Sky Uno arriva Top Gear

Motori, adrenalina e intrattenimento: Top Gear, il format Bbc noto in tutto il mondo, avrà una versione italiana in onda prossimamente su Sky Uno Hd. Alla guida, è il caso di dire, Guido Meda e Joe Bastianich. Distribuito in 230 paesi nel mondo e visto da un'audience globale di 350 milioni di spettatori, Top Gear anche nella versione italiana, realizzata da Toro Media, non tradirà lo stile ironico, provocatorio, e al tempo stesso credibile, del format internazionale.

Confermate alla conduzione, due personalità del mondo dell'intrattenimento e dei motori: Guido Meda - a capo della redazione Motori e vice direttore di Sky Sport, ottimo pilota amatoriale di auto e moto - e Joe Bastianich - al comando un impero della ristorazione, da sempre appassionato di motori a due e quattro ruote, ottimo pilota e grande collezionista di auto d'epoca.

Andrea Scrosati, Executive Vice President Sky Italia, dichiara: «Siamo particolarmente soddisfatti di annunciare questa nuova collaborazione tra Sky Italia e la BBC che porta nel nostro paese la versione locale di uno degli show più di successo di tutto il mondo. Top Gear si va così ad affiancare ad altri format straordinari come Xfactor, Masterchef, Hells Kitchen, Got Talent, facendo di SkyUno il canale imperdibile per chi vuole godersi un intrattenimento televisivo per tutta la famiglia che unisce divertimento e fantasia alla ricerca e celebrazione della competenza. Top Gear è anche il programma che più di ogni altro celebra la passione per il mondo delle auto e considerando che proprio in Italia nascono alcune delle auto più straordinarie al mondo era un programma che mancava. Non ho alcun dubbio che Joe e Guido daranno al format quel tocco di personalità in più che ne faranno un'edizione davvero unica».

Il format ha conquistato anche il podio del Guinness World Records come programma factual più visto in assoluto nel mondo, una popolarità che si traduce in 1 miliardo di visualizzazioni mensili per le clip sul canale ufficiale You Tube. La versione italiana di Top Gear manterrà tutte le caratteristiche della versione originale, che ha visto per 13 anni alla guida Jeremy Clarkson (noto ai più come Jezza), Richard Hammond (Hamster) e James May (Captain Slow). A Meda e Bastianich, si unirà un terzo conduttore ed è confermata la presenza di The Stig, il test driver dall'identità segreta che come nella versione originale sarà presente in ogni puntata. I momenti in studio si alterneranno a sfide in location spettacolari, gare estreme e avventurose, ospiti coinvolti nei test, recensioni e attualità dal mondo automobilistico.