mercoledì 29 luglio 2015

Rai, da oggi prima in Europa con Bilancio sociale

La Rai da oggi è la prima azienda radiotelevisiva italiana ad avere un proprio bilancio sociale e la prima in Europa ad averne uno certificato. A presentare i risultati, il presidente Anna Maria Tarantola e il direttore generale Luigi Gubitosi, insieme a Costanza Esclapon, direttore Comunicazione e relazioni esterne.

«Questo bilancio - esordisce il presidente Tarantola - è la prima tappa di un percorso per rendere la Rai sempre più servizio pubblico, sottolineando i valori di responsabilità sociale e sostenibilità. Ed è anche un modo per garantire trasparenza e concretizzare la propria indipendenza. Per noi - prosegue - è fondamentale il rispetto sostanziale, e non formale, delle regole e dei valori condivisi. Si può dire che il fil rouge del nostro operato è fare la differenza anche e soprattutto nel mondo multipiattaforma e digitale. Presentare ora il Bilancio e non attendere che tutto il processo fosse completato - dice ancora - è una scelta coraggiosa, una presa di coscienza di quello che è stato fatto e che si deve ancora fare».

Iniziativa pionieristica a livello europeo, il Bilancio sociale della Rai, spiega la Esclapon, «è anche il primo a essere certificato a un'azienda radiotelevisiva europea. Neanche la BBC ne ha uno certificato e a quanto ci risulta solo France Tv sta facendo delle verifiche interne». Realizzato da un'area interna apposita, il Bilancio Rai è diviso in 10 capitoli: Identità, Governance, Riferimenti economici, Etica e trasparenza di gestione, Componente tecnologica, Offerta radio e tv, Teche, Impegno sui temi del sociale, Risorse umane e Ambiente.

Nel capitolo Offerta, i numeri di ciò che abbiamo visto nel 2014: il «71,4%» lo spazio dedicato dalle tre reti generaliste ai generi predeterminati a fronte del 70% dell'obbligo di contratto di servizio. Il 27,5% è per l'informazione, 4% sport, 13,8% produzioni italiane ed europee, 10,7% cultura, 10,1% programmi di servizio, 5,3% offerta per bambini, 10,3% film e fiction extra europee, 18,3% intrattenimento. Cresce il web con una media mensile di 176 mila pagine viste (nel 2013 erano 149 mila) mentre i soli Podcast radio nel 2014 hanno toccato gli 80 milioni di download. Tra i temi sensibili promossi, le donne, la tutela dell'infanzia, disabilità e inclusione sociale.

«Un bilancio sociale - commenta Gubitosi - dovrebbe far parte di ogni azienda pubblica. Raccontare tutto questo agli stakeholders serve anche ad aiutare loro a darci il giusto feedback. Il bilancio deve essere uno strumento di lavoro per noi e per gli altri, perché ci comunichino dove possiamo far meglio».

(Fonte: Ansa)

Nessun commento:

Posta un commento